se piango, se rido

Quest'anno ho iniziato il laboratorio di movimento nella IA: 20 bambini bellissimi, pronti ed felici di potersi muovere e di potersi esprimere attraverso il corpo!

Dopo un'attenta osservazione delle loro modalità di movimento, decido di puntare tutto su segmentazione e modulazione corporea...attraverso il lavoro di floor work e di segmentazione corporea esploriamo il nostro vocabolario motorio-espressivo alla ricerca del controllo e delle sfumature: ampiezza, intensità, durata sono i parametri che ci guidano nel giocare con suoni e musica.

Sfruttiamo il laboratorio motoria per approfondire la relazione tra voce e movimento: un'importante strada per crescere e per vedere da una prospettiva diversa l'apprendimento della letto-scrittura. Associando ad ogni suono un movimento creiamo un alfabetiere con il quale ci divertiamo a comporre e scomporre parole. Attraverso questo lavoro, anche i bambini con più difficoltà nella fusione sillabica riescono a fare grandi progressi. Il lavoro rende consapevoli i bambini di cosa significhi respirazione diaframmatica, articolazione fonatoria...oltre a dire il proprio nome con il nostro speciale alfabetiere, tutti ci divertiamo molto a inventare strane non-parole: più sono difficili da pronunciare e più ci divertiamo!

Il laboratorio di motoria diventa presto un grande contenitore dove si possono rielaborare le esperienze compiute a scuola: così nella prima parte dell'anno nasce l'idea di lavorare su "Le quattro stagioni" di Vivaldi. In classe, infatti, abbiamo iniziato un lavoro molto intenso sul tempo; abbiamo costruito un calendario mobile grande tutta una parete, ci siamo occupati del nostro orto, abbiamo creato un semensaio e ogni giorno ricordiamo le caratteristiche, gli odori e i profumi ma soprattutto le emozioni (servirà tenerlo a mente per la seconda parte del nostro racconto!) della stagione che stiamo vivendo: l'autunno.

Poco prima di Natale cerchiamo di raccontare, attraverso uno spettacolo che racchiude dialoghi, canzoni,danze e riflessioni, il nostro bello e eterogeneo percorso...gli spettatori-genitori sono molto contenti...c'è chi piange, c'è chi ride,c'è chi si stupisce, c'è chi non si aspettava questo da una "recita di Natale"!

Dopo l'autunno viene l'inverno...e poi la primavera!
Il nostro percorso didattico si costella di riferimenti costanti alla stagionalità, alla ciclicità.
Il nostro orto va avanti con semina e raccolto e ci divertiamo a utilizzare le piante per creare colori vegetali e dipingere "profumando i fogli".






Le emozioni prendono il sopravvento sul nostro percorso: leggiamo più di trenta albi illustrati e creiamo una piccola biblioteca attraverso la quale ogni fine settimana i bambini potano a casa un pezzo di scuola e di vita. creiamo bellissimi quadri,che diventano delle enormi mappe concettuali attraverso le quali  cerchiamo di raccogliere le idee su quello che stiamo scoprendo e comprendendo.
Il cerchio si chiude con la danza e con la musica: attraverso il movimento sempre più modulato, fluido e pronto ad esprimere il proprio sentire, i bambini ricercano le emozioni, le fanno venir fuori, le esprimono elaborandole al tempo stesso.

Osservando il lavoro e tutte le cose stupende che da esso sono scaturite mi rendo conto che solo un'opera teatrale può riuscire a raccontare questo percorso così ricco. Quindi raccolgo gli albi, i quadri, i cartelloni, le canzoni le idee e scrivo un copione in cui compariranno anche i bambini di IV che, nel frattempo, incuriositi dalle nostre lezioni di movimento hanno richiesto alle loro insegnanti di poter partecipare...
Così mettiamo in scena uno spettacolo con 42 bambini! Uno spettacolo molto particolare, che parla di emozioni e di vita e in cui gli spettatori sono continuamente invitati a emozionarsi, a salire in scena e a partecipare!




Le foto scattate rendono l'idea dell'intensità e della bellezza dell'esperienza in cui, alla fine, la parola che è venuta fuori con più chiarezza è stata: sinergia.
(Purtroppo non posso pubblicare quasi nessuna foto perchè sarebbe impossibile rendere irriconoscibili tutti e 42 i bambini, spero però che le mie parole possano aver evocato qualcosa nel lettore).