ricerca pedagogica

LAB. TEATRO VASCELLO
Dal 2004 mi occupo di Pedagogia teatrale, del movimento e dell'immagine.
La mia ricerca si focalizza sul corpo come contenitore, come inventore e come guida.
Lavorando spesso con bambini, anziani, giovani e adulti che sono alla prima esperienza espressiva mi sono interessata alla creazione di una "grammatica personale" corporea che ognuno può incontrare e condividere attraverso l'esplorazione individuale e la condivisione con il gruppo. Ciò che si deve mettere al centro è l'esplorazione del proprio bagaglio e del proprio vissuto a partire dal corpo: qualsiasi attività sia essa svolta in ambito ricreativo o espressivo o in ambito didattico deve partire da qualcosa che nasce dentro, da un movimento interno a noi stessi.

Questa "grammatica personale" si costruisce, si impara a conoscere, lezione dopo lezione, attraverso un percorso di alfabetizzazione corporea: è importante porre il corpo in una situazione non usuale, non quotidiana e accompagnare bambini e adulti in un territorio dove possano liberamente sperimentare e vivere lo spazio e il tempo come momento prezioso di crescita. Attraverso esercizi sul ritmo, sull'esplorazione dello spazio e sulla creazione dello spazio, sull'interazione a coppia o in gruppo, sul ritmo del movimento, miro a portare i miei alunni in un luogo (quello del laboratorio) dove possono sperimentare un nuovo rapporto con il proprio corpo e quindi con il sé e la propria immagine. Il corpo è impegnato a tracciare linee, a seguire percorsi, a immaginare sfere, cerchi e triangoli, a seguire una melodia, un ritmo: la danza è un divertimento serio in cui giocare con l'astrazione rende possibile una grande quantità di possibilità diverse. Questo gioco permette di attivare ancora altre risorse: entrano in gioco la voce, la scrittura, la pittura, la composizione plastica, la musica. 
SPETTACOLO "SENTI, TU!" LAB. TEATRO RELAZIONALE GIUGNO 2013
Si mette al centro l'esperienza estetica come valore imprescindibile per il vivere nel mondo. È proprio questa esperienza estetica che guida il contatto con elementi base della cultura e con i contenuti ad essa collegati: ad esempio l'esperienza del ritmo guida la conoscenza dell'aritmetica e delle sue modalità, l'esperienza dello spazio quella geometrica, la voce, la prosodia guida la scoperta dei suoni sia da un punto di vista linguistico che musicale.
Il mio percorso con lo Shiatsu mi permette di lavorare molto sull'immaginazione, sull'immedesimazione (mimesis) e sulla capacità di creare mondi diversi. Esercizi di visualizzazione, di movimento per immagini apportano un ulteriore grado di consapevolezza e di benessere, dato che, soprattutto per i più grandi, è spesso difficile riuscire ad abbandonare i pensieri quotidiani per porsi in una dimensione di "qui e ora".
Il primo passo è quindi stare nel corpo e iniziare a vederlo e a sentirlo "da un altro punto di vista", giocando con gli elementi primari (spazio, tempo, interazione) nell'ottica dell'esplorazione conoscitiva.
Già in questa prima parte del percorso è importante allenare il corpo cercando di indicargli la strada dell'organicità e della fluidità: in questa ottica propongo esercizi di floor work che portano i partecipanti a seguire la forma della spirale e a seguire il flusso del movimento. Anche la ripetizione e l'educazione all'ascolto sono caratteri fondamentali di questa prima fase.
LABORATORIO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI IC "DON ANDREA SANTORO" PRIVERNO, GIUGNO 2017


A una fase di esplorazione deve sempre seguire, a prescindere dall'ambito in cui opero (formazione insegnanti, formazione alunni) una seconda fase che si pone su livelli differenti a seconda del livello di consapevolezza corporea raggiunta: questa fase vede gli allievi in un doppio ruolo di sperimentatori e costruttori. Vengono introdotti nei diversi laboratori (siano essi per bambini, adulti o anziani), materiali che costituiscono il punto di partenza per intraprendere una direzione verso la conoscenza di un aspetto del mondo e della vita. Testi, fotografie, romanzi, poesie, suoni, opere e canzoni fungono da contenitore di un gioco costruttivo che ha come ultimo scopo quello di permettere ad ognuno di avere la fiducia e la voglia di creare per se stessi un materiale da "mostrare", da condividere con l'insegnate, i compagni e il pubblico. Ad esempio un punto di partenza può essere costituito da una filastrocca dalla quale chiedo (attraverso una guida strutturata) di inventare una partitura ritmica o una canzone della quale si segna con il corpo le variazioni di intensità. Oppure si possono lanciare i “dadi matematici” per creare una storia su concetti come “punto-retta-piano” (la mia ricerca si rivolge soprattutto a insegnanti di matematica). Da questi tentativi nasce poi il desiderio di strutturare le attività (nel caso degli insegnanti) da “mettere in scena”, o di strutturare attività o piccole performance-mostre-esercizi da sperimentare con i compagni (nel caso dei bambini o di altri partecipanti-a volte questa attività viene proposta anche agli insegnanti stessi come possibilità per lavorare insieme per creare qualcosa).
LABORATORIO DI "GEOMETRIA IN MOVIMENTO" IC VIA CUTIGLIANO, ROMA GENNAIO 2017

Tutto questo lavoro è confluito, da qualche anno, in un lavoro di ricerca sulla presenza scenica dell'insegnante (Insegnanti: 12 ore in sala teatro, La presenza scenica nel lavoro dell'insegnante di scuola primaria. Una proposta operativa). La mia esperienza in questo campo mi ha permesso di tracciare percorsi imperniati sull'esplorazione dell'espressività e sulla capacità di agire in classe, allenandosi anche a creare percorsi e materiali propri.
Il percorso di ricerca è ancora in fieri e si configura come “ricerca-azione”. Nella ricerca come nella pratica particolare attenzione e interesse viene rivolto al laboratorio come luogo deputato al desiderio di conoscere e comprendere, luogo di ricerca per eccellenza, dove si incontrano gli altri e si esercita creatività e fiducia.
LABORATORIO è LIBERTà E DESIDERIO DI CONOSCERE.
LA CONOSCENZA PUò AVVENIRE SOLO TRAMITE LA FIDUCIA.